incipit: Futuro & Tecnologia -
Martina detta La Molesta navigava in internet e sgranocchiava, chattava con gli amici e si ingozzava di patatine fritte, senza un pensiero al mondo.
- Che schifo. Sei veramente disgustosa -
disse una voce.
Molesta alzò la testa dallo schermo. Chi aveva parlato? Era sola nella sua stanza. Si leccò le dita guardandosi intorno, perplessa.
Molesta alzò la testa dallo schermo. Chi aveva parlato? Era sola nella sua stanza. Si leccò le dita guardandosi intorno, perplessa.
- BLEAH!!! Non osare toccarmi adesso!
Tieni la tua saliva lontana dal MIO schermo!
Martina fissò di nuovo lo smartphone, che stava vibrando tutto. Era apparsa
una specie di faccia schiacciata contro il vetro, dall'interno.
- Ma... sei un video? Come fai a vedermi?
Sei su Whatsapp?- chiese lei.
- Macché Whatsapp! Sono l'upgrade del
software e ho tre desideri inclusi - rispose la faccia. - Ma non so se te li
meriti. Quelle dita unte...
insomma, questo è un TOUCH, potresti anche evitare!
I CAPITOLO. Il mondo di Patathilandia
Martina
seguì i consigli dello schermo e si diresse verso il bagno, quando tornò aveva
in mano un oggetto rettangolare e morbido al tatto che gli umani chiamano
spugna. La puntò verso lo schermo dello smartphone e cominciò a pulirlo. Lo
schermo gli ripetè:
-Quindi
quali desideri scegli?-
Martina espresse il suo primo desiderio:
-Signor
smartphone, mi può mandare in un mondo fatto di patatine?!-
Lo
smartphone esclamò:
-Certo!
Ciao ciao Martina!-
In
circa due secondi la fece scomparire dalla sua sedia e la trasportò nel mondo
di Patathilandia.
-Phof
eccomi qua!- esclamò Martina -Waoo! Questo sì, che è il mio mondo!-
La
ragazza si guardò intorno meravigliata, c'erano solo patatine, il sole, le
case, le persone e i monumenti. Una voce dall'alto del cielo le disse:
-Martina,
ti ricordo che puoi stare a Patathilandia solo per ventiquattro ore!- Lei, perplessa, si guardò intorno e iniziò a
esplorare il meraviglioso mondo. Camminava, camminava e quando arrivò ad una
statua di patatine comiciò a mangiarsela da capo a piedi.
-Mmm,
buone queste patatine!- disse leccandosi le labbra. Un'altra voce si sentì dal
cielo:
-Martina,
mi ero dimenticato di dirti che, se vuoi andartene, puoi farlo chiamandomi dal
tuo megacell che ti darò tra poco!- e Martina con sicurezza gli rispose:
-
Ma nooo, io voglio stare qui! Mi sono già affezionata a questo mondo!-
-Ok,
ok!- le rispose la voce mentre le stava arrivando dal cielo un cellulare. Ogni
due passi Martina mangiava almena dieci gustose patatine, ma dopo tre ore di
cammino la ragazza incontrò una signora patatina del posto.
-Buonasera
signora patatina!-
-Buonasera
come va?-
-Bene
bene grazie!-
-Ma
lei signorina, viene dal mondo degli umani? Quello che chiamano….. Terra?-
-Sì,
esattamente da lì!- rispose Martina.
-Ah
interessante, ma come mai è venuta in questo mondo?-
-Perchè
uno smart mi ha detto che potevo scegliere tre desideri ed il mio primo è stato
questo!-
Molto
dubbiosa, la signora patatina esclamò:
-Bah!-.
Martina però, dopo aver mangiato circa trecentoventi patatine, aveva sete ma a
Patathilandia non c'era acqua.
-Signora
patatina, vorrei un po' d'acqua!!! La prego!-
-Ma
, qui non abbiamo acqua!- replicò la signora patatina.
-Come,
non c'è acqua?!-
-E'
la verità!-
-Aiutoo
, io sto morendo di sete!- si lamentò Martina - e ora come faccio?!-
Dopo
di che ci riflettè un po' , ripensò alle parole del cellulare e pensò fra sè e
sè:
-Oh
no! Il cellulare aveva detto che se avessi scelto i tre desideri finivano
sempre male, e questo è la prova del primo! Aiutoo! Cellulare come faccio?!-
urlò con timore Martina. La voce tornò:
-Martina,
perchè mi hai chiamato?- domandò il
cellulare.
-Ho
una sete tremenda e non c'è acqua!-
-Oh
ragazza mia, mi dispiace, ma tu hai scelto di stare in questo mondo! Io ti
avevo avvertito!-
-Ti
prego, mi puoi far ritornare nel mio mondo?-
-Va
bene, ma sappi che ti avevo avvertito e ne terrò conto! Martina, saluta il
mondo di Pathilandia! 3,2,1 e ....-
-Phof!-
Martina si ritrovò nel suo mondo umano.
Appena
arrivata, la ragazza si fiondò verso il
bianco frigorifero che si trovava sulla destra della cucina, dal quale
prese l'acqua e la bevve tutta d'un fiato!
Martina
era una ragazza carina, con occhi azzurri come l'acqua dal mare d'estate del
sud, lentiggini sul viso e abbastanza alta e perfetta per la sua età.
Si
vestiva quasi sempre con una tuta blu e con la camicia rossa, che era la sua
preferita. Adorava le caramelle, amava la frutta, specialmente le mele e le
arance, ma il cibo da lei preferito
erano senza dubbio le patatine fritte!
II
CAPITOLO. Viaggio spaziale
Il
cellulare le comunicò:
-Ehi!
Martina hai visto che i desideri non finiscono bene?!-
-Sì,
ho visto, ma io ci voglio credere ancora! Ne voglio esprimere un altro!-
-Se
sei sicura ... vai dimmene un altro!-
-Mmmm,
non ne ho idea..- disse perplessa la ragazza –Ah sì, vorrei diventare un'
austronauta, spediscimi nello spazio!- replicò Martina.
-Martina
, sei sicura di quello che vuoi fare?-
-Certo!-esclamò
la ragazza.
-Bene,
allora ti trasporto nella rampa di lancio a Cape Canaveral, in Florida, USA.
Buon viaggio Martina, ti ricordo che se ti serve aiuto chiamami da questo
cellulare!- affermò il telefono.
Martina
prese il cellulare e in un battibaleno si ritrovò su di una rampa di lancio con
intorno a sé tantissime persone che la spingevano per salire sul jet. Dopo
circa cinque minuti la navicella spaziale partì! Che emozione! Molto meglio di
Mirabilandia!
Martina sbirciò fuori da uno dei cinquanta
finestrini e la Terra dall'alto sembrava una sfera magica blu in continuo
movimento, guardando verso l'alto si intravedevano altri pianeti e le stelle,
CHE MERAVIGLIA!
Dopo
circa due ore la navicella spaziale americana blu e bianca con il muso rosso, con a bordo sette uomini,
arrivò sul grande satellite luminoso, era la Luna!
Martina
inesperta chiese ai sette uomini dell’equipaggio:
-Ragazzi,
tra quanto scendiamo?-
-Eh
Martina, siamo partiti da poco, c'è ancora un po' da aspettare, dobbiamo
prepararci- le rispose uno dei sette membri dell'equipaggio.
-Ok,
ok.... Va bene!- rispose eccitata Martina.
Passarono
alcune ore e finalmente Martina varcò la porta del jet e balzò fuori.
L'universo era pieno di stelle, questi cerchi
grandi che fluttuavano nella Galassia! Che invidia avrebbero avuto le sue
amiche quando l’avrebbe raccontato!
Scese
sulla superficie lunare e tutt'intorno
c'erano solo delle rocce,
l'esplorazione sul satellite era accompagnata da un "cigolio" di onde
sonore. Gli uomini si erano portati con loro una bandiera americana, che
fissarono nella roccia lunare.
Il
primo giorno nello spazio passò molto in fretta. All’inizio del secondo giorno,
gli astronauti dovettero posizionare una macchina per analizzare il sottosuolo
lunare, il loro lavoro doveva essere fatto con molta calma e con molta precisione;
si trattava di un’impresa scientifica importante!
Martina era l'assistente del pilota! Alle ore 17.08 il mezzo partì
dalla navicella e verso le 17.49 arrivò sulla Luna; allunò e perforò la
superficie. Dopo dieci giorni e dieci notti di esplorazioni, lo shuttle americano
ripartì verso la Terra; durante il viaggio di ritorno il telefono dato a
Martina squillò:
-Tutto
ok Martina?- domandò il cellulare.
-Sì,
tutto ok! Stiamo rientrando, tra poche ore arriviamo-
Il
viaggio di ritorno non fu troppo lungo, ma dopo appena due ore, lo shuttle
scoppiò e nello stesso istante Martina fu trasportata velocissimamente in
camera sua....di fronte al computer.
III
CAPITOLO. Il party
-E’
stato bello il viaggio sulla Luna?- chiese il cellulare.
-
No, è stato emozionante, ma preferisco la Terra, perché non c’era nessuno e la
giornata diventava noiosa! Ora
voglio esprimere un altro desiderio subitissimo! - esclamò Martina.
-Ok,
ok...dimmi tu quale esprimere ed io ti renderò contenta...- rispose il
cellulare.
-Vorrei
incontrare tutti questi amici che ho sui social, li vorrei trovare in un parco,
parlare con loro e mangiare tante patatine!-
-Ok....Martina
ti ritroverai assieme ai tuoi amici per passare una giornata fantastica in un
parco meraviglioso con tantissime patatine!-
Dopo
pochi attimi Martina fu trasportata nel bellissimo parco di New York, il
'Central Park',un vasto territorio erboso ricco di fontane,ruscelli,attrazioni
per i bambini e distese di alberi,era il 'Polmone Verde' di Manhattan, dove
c'erano tutti i suoi amici incontrati nei
social...
Il
'party' iniziò alle 10 del mattino, era pieno di colori, il palco era addobbato
con coriandoli e strisce colorate.
Ovunque
c'erano ciotole di patatine, che i ragazzi presenti mangiavano, leccandosi le
dita. C'era tanta musica rock e tanto divertimento.
I
ragazzi scattavano tantissimi selfie per poi pubblicarli su facebook con un tag
che diceva:
'queste
sono le foto di una brutta giornata passata assieme a degli amici
sgradevoli...spero di non tornare mai più!'
La
ragazza finito il party ritornò, con il teletrasporto, a casa.
Si adagiò sul letto, chiuse gli occhi e pensò tra se' e se':
"Bhe in fondo
è andata male... era meglio se
ascoltavo il mio smart!"
Si adagiò sul letto, chiuse gli occhi e pensò tra se' e se':
complimenti bravi! (sono uno dei due scrittori)
RispondiEliminaIl contenuto del testo è originale e piuttosto interessante.
RispondiEliminaLa forma è corretta, anche se il finale non è coerente con tutto lo sviluppo.
Essendo troppo lungo diventa un po' noioso.
Per alcuni ragazzi il contenuto è risultato sciocco.
Voto:8 (3^C)