giovedì 29 gennaio 2015

UNO SMART COME LAMPADA DI ALADINO

incipit: Futuro & Tecnologia -

Martina detta La Molesta navigava in internet e sgranocchiava, chattava con gli amici e si ingozzava di patatine fritte, senza un pensiero al mondo.
- Che schifo. Sei veramente disgustosa - disse una voce.
Molesta alzò la testa dallo schermo. Chi aveva parlato? Era sola nella sua stanza. Si leccò le dita guardandosi intorno, perplessa.
- BLEAH!!! Non osare toccarmi adesso! Tieni la tua saliva lontana dal MIO schermo!
Martina fissò di nuovo lo smartphone, che stava vibrando tutto. Era apparsa una specie di faccia schiacciata contro il vetro, dall'interno.
- Ma... sei un video? Come fai a vedermi? Sei su Whatsapp?- chiese lei.
- Macché Whatsapp! Sono l'upgrade del software e ho tre desideri inclusi - rispose la faccia. - Ma non so se te li meriti. Quelle dita unte...
insomma, questo è un TOUCH, potresti anche evitare!
Quindi sei una specie di genio del telefonino?- chiese ancora Martina, interessata.



I CAPITOLO. Il mondo di Patathilandia

Martina seguì i consigli dello schermo e si diresse verso il bagno, quando tornò aveva in mano un oggetto rettangolare e morbido al tatto che gli umani chiamano spugna. La puntò verso lo schermo dello smartphone e cominciò a pulirlo. Lo schermo gli ripetè:
-Quindi quali desideri scegli?-
 Martina espresse il suo primo desiderio:
-Signor smartphone, mi può mandare in un mondo fatto di patatine?!-
Lo smartphone esclamò:
-Certo! Ciao ciao Martina!-
In circa due secondi la fece scomparire dalla sua sedia e la trasportò nel mondo di Patathilandia.
-Phof eccomi qua!- esclamò Martina -Waoo! Questo sì, che è il mio mondo!-
La ragazza si guardò intorno meravigliata, c'erano solo patatine, il sole, le case, le persone e i monumenti. Una voce dall'alto del cielo le disse:
-Martina, ti ricordo che puoi stare a Patathilandia solo per ventiquattro ore!-  Lei, perplessa, si guardò intorno e iniziò a esplorare il meraviglioso mondo. Camminava, camminava e quando arrivò ad una statua di patatine comiciò a mangiarsela da capo a piedi.
-Mmm, buone queste patatine!- disse leccandosi le labbra. Un'altra voce si sentì dal cielo:
-Martina, mi ero dimenticato di dirti che, se vuoi andartene, puoi farlo chiamandomi dal tuo megacell che ti darò tra poco!- e Martina con sicurezza gli rispose:
- Ma nooo, io voglio stare qui! Mi sono già affezionata a questo mondo!-
-Ok, ok!- le rispose la voce mentre le stava arrivando dal cielo un cellulare. Ogni due passi Martina mangiava almena dieci gustose patatine, ma dopo tre ore di cammino la ragazza incontrò una signora patatina del posto.
-Buonasera signora patatina!-
-Buonasera come va?-
-Bene bene grazie!-
-Ma lei signorina, viene dal mondo degli umani? Quello che chiamano….. Terra?-
-Sì, esattamente da lì!- rispose Martina.
-Ah interessante, ma come mai è venuta in questo mondo?-
-Perchè uno smart mi ha detto che potevo scegliere tre desideri ed il mio primo è stato questo!-
Molto dubbiosa, la signora patatina esclamò:
-Bah!-. Martina però, dopo aver mangiato circa trecentoventi patatine, aveva sete ma a Patathilandia non c'era acqua.
-Signora patatina, vorrei un po' d'acqua!!! La prego!-
-Ma , qui non abbiamo acqua!- replicò la signora patatina.
-Come, non c'è acqua?!-
-E' la verità!-
-Aiutoo , io sto morendo di sete!- si lamentò Martina - e ora come faccio?!-
Dopo di che ci riflettè un po' , ripensò alle parole del cellulare e pensò fra sè e sè:
-Oh no! Il cellulare aveva detto che se avessi scelto i tre desideri finivano sempre male, e questo è la prova del primo! Aiutoo! Cellulare come faccio?!- urlò con timore Martina. La voce tornò:
-Martina,  perchè mi hai chiamato?- domandò il cellulare.
-Ho una sete tremenda e non c'è acqua!-
-Oh ragazza mia, mi dispiace, ma tu hai scelto di stare in questo mondo! Io ti avevo avvertito!-
-Ti prego, mi puoi far ritornare nel mio mondo?-
-Va bene, ma sappi che ti avevo avvertito e ne terrò conto! Martina, saluta il mondo di Pathilandia! 3,2,1 e ....-
-Phof!- Martina si ritrovò nel suo mondo umano.
Appena arrivata, la ragazza si fiondò verso il  bianco frigorifero che si trovava sulla destra della cucina, dal quale prese l'acqua e la bevve tutta d'un fiato!
Martina era una ragazza carina, con occhi azzurri come l'acqua dal mare d'estate del sud, lentiggini sul viso e abbastanza alta e perfetta per la sua età.
Si vestiva quasi sempre con una tuta blu e con la camicia rossa, che era la sua preferita. Adorava le caramelle, amava la frutta, specialmente le mele e le arance, ma il  cibo da lei preferito erano senza dubbio le patatine fritte!

II CAPITOLO. Viaggio spaziale


Il cellulare le comunicò:
-Ehi! Martina hai visto che i desideri non finiscono bene?!-
-Sì, ho visto, ma io ci voglio credere ancora! Ne voglio esprimere un altro!-
-Se sei sicura ... vai dimmene un altro!-
-Mmmm, non ne ho idea..- disse perplessa la ragazza –Ah sì, vorrei diventare un' austronauta, spediscimi nello spazio!- replicò Martina.
-Martina , sei sicura di quello che vuoi fare?-
-Certo!-esclamò la ragazza.
-Bene, allora ti trasporto nella rampa di lancio a Cape Canaveral, in Florida, USA. Buon viaggio Martina, ti ricordo che se ti serve aiuto chiamami da questo cellulare!- affermò il telefono.
Martina prese il cellulare e in un battibaleno si ritrovò su di una rampa di lancio con intorno a sé tantissime persone che la spingevano per salire sul jet. Dopo circa cinque minuti la navicella spaziale partì! Che emozione! Molto meglio di Mirabilandia!
 Martina sbirciò fuori da uno dei cinquanta finestrini e la Terra dall'alto sembrava una sfera magica blu in continuo movimento, guardando verso l'alto si intravedevano altri pianeti e le stelle, CHE MERAVIGLIA!
Dopo circa due ore la navicella spaziale americana blu e bianca con  il muso rosso, con a bordo sette uomini, arrivò sul grande satellite luminoso, era la Luna!



Martina inesperta chiese ai sette uomini dell’equipaggio:
-Ragazzi, tra quanto scendiamo?-
-Eh Martina, siamo partiti da poco, c'è ancora un po' da aspettare, dobbiamo prepararci- le rispose uno dei sette membri dell'equipaggio.
-Ok, ok.... Va bene!- rispose eccitata Martina.
Passarono alcune ore e finalmente Martina varcò la porta del jet e balzò fuori.
 L'universo era pieno di stelle, questi cerchi grandi che fluttuavano nella Galassia! Che invidia avrebbero avuto le sue amiche quando l’avrebbe raccontato!
Scese sulla superficie lunare e tutt'intorno  c'erano  solo delle rocce, l'esplorazione sul satellite era accompagnata da un "cigolio" di onde sonore. Gli uomini si erano portati con loro una bandiera americana, che fissarono nella roccia lunare.
Il primo giorno nello spazio passò molto in fretta. All’inizio del secondo giorno, gli astronauti dovettero posizionare una macchina per analizzare il sottosuolo lunare, il loro lavoro doveva essere fatto con molta calma e con molta precisione; si trattava di un’impresa scientifica importante!
 Martina era l'assistente del pilota! Alle ore 17.08 il mezzo partì dalla navicella e verso le 17.49 arrivò sulla Luna; allunò e perforò la superficie. Dopo dieci giorni e dieci notti di esplorazioni, lo shuttle americano ripartì verso la Terra; durante il viaggio di ritorno il telefono dato a Martina squillò:
-Tutto ok Martina?- domandò il cellulare.
-Sì, tutto ok! Stiamo rientrando, tra poche ore arriviamo-
Il viaggio di ritorno non fu troppo lungo, ma dopo appena due ore, lo shuttle scoppiò e nello stesso istante Martina fu trasportata velocissimamente in camera sua....di fronte al computer.


III CAPITOLO. Il party

-E’ stato bello il viaggio sulla Luna?- chiese il cellulare.
- No, è stato emozionante, ma preferisco la Terra, perché non c’era nessuno e la giornata diventava  noiosa!  Ora  voglio esprimere un altro desiderio subitissimo! - esclamò Martina.
-Ok, ok...dimmi tu quale esprimere ed io ti renderò contenta...- rispose il cellulare.
-Vorrei incontrare tutti questi amici che ho sui social, li vorrei trovare in un parco, parlare con loro e mangiare tante patatine!-
-Ok....Martina ti ritroverai assieme ai tuoi amici per passare una giornata fantastica in un parco meraviglioso con tantissime patatine!-



Dopo pochi attimi Martina fu trasportata nel bellissimo parco di New York, il 'Central Park',un vasto territorio erboso ricco di fontane,ruscelli,attrazioni per i bambini e distese di alberi,era il 'Polmone Verde' di Manhattan, dove c'erano tutti i suoi amici incontrati nei  social...
Il 'party' iniziò alle 10 del mattino, era pieno di colori, il palco era addobbato con coriandoli e strisce colorate.
Ovunque c'erano ciotole di patatine, che i ragazzi presenti mangiavano, leccandosi le dita. C'era tanta musica rock e tanto divertimento.
I ragazzi scattavano tantissimi selfie per poi pubblicarli su facebook con un tag che diceva:
'queste sono le foto di una brutta giornata passata assieme a degli amici sgradevoli...spero di non tornare mai più!'
La ragazza finito il party ritornò, con il teletrasporto, a casa.
Si adagiò sul letto, chiuse gli occhi e pensò tra se' e se':
"Bhe in fondo  è andata  male... era meglio se ascoltavo il mio smart!"

2 commenti:

  1. complimenti bravi! (sono uno dei due scrittori)

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  2. Il contenuto del testo è originale e piuttosto interessante.
    La forma è corretta, anche se il finale non è coerente con tutto lo sviluppo.
    Essendo troppo lungo diventa un po' noioso.
    Per alcuni ragazzi il contenuto è risultato sciocco.
    Voto:8 (3^C)

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